Nelle nostre valutazioni, la migliore opzione per promuovere la mobilità sostenibile tra turisti e residenti a Sorrento è l'introduzione di un biglietto unico - disponibile anche in versione dematerializzata - che comprenda diverse modalità di trasporto pubblico o elettrico a noleggio / in sharing, che consenta un passaggio agile e veloce da una modalità all'altra, senza lo sforzo legato a: code, attese, ricerca dei punti vendita dei vari servizi, gestione delle modalità di acquisto...

L’accesso ai servizi di mobilità diventa quindi un gesto naturale, privo di stress. Inoltre, eseguendo un solo pagamento a monte dell’esperienza, la percezione delle persone è che i servizi fruiti siano quasi o del tutto gratuiti. Il che, nel caso del percorso meccanizzato, è un valore aggiunto, se si considera che:

  • è un servizio basato su tecnologie (che siano ascensori, scale mobili, ascensori inclinati, o tapis roulant) per le quali non è più accettabile pagare un biglietto;
  • molte città del mondo stanno adottando politiche basate sulla gratuità del trasporto pubblico locale per disincentivare l’utilizzo dei mezzi di trasporto privati, con risposte positive ed entusiaste da parte di tutti, creando così un nuovo appeal per le città;
  • rende raggiungibile il fronte mare e incentiva a passeggiare nella zona del porto, rivitalizzandola anche in orari in cui i servizi portuali sono meno utilizzati: eliminando il parcheggio dal porto, infatti, si recuperano ampi spazi urbani da destinare al pubblico;
  • reca vantaggi a tutte le attività ricreative e ricettive di Marina Piccola: bar, ristoranti, b&b, stabilimenti balneari, charter… che diventano facilmente raggiungibili dal centro;
  • non si può offrire un servizio all’altezza della qualità turistica attesa dalla città imponendo un balzello - che comporta estenuanti file e lungaggini dovute al pagamento e ai controlli -, e limitando la libera circolazione tra zone molto trafficate della città.

A fronte della necessità e utilità dell’opera, il problema se debba trattarsi di impianto interamente realizzato con fondi pubblici e a gestione pubblica, o con la partecipazione di imprenditori locali e associazioni di categoria che hanno costruito e portato avanti il settore turistico resta solo una discussione accademica. Entrambe le opzioni, infatti, presentano vantaggi e criticità rispetto ai quali va fatto un ragionamento concreto e responsabile.

Nella realizzazione e gestione interamente pubblica, a fronte del fatto che la gratuità del servizio è ampiamente fattibile, vanno risolte le criticità tipiche della progettualità pubblica italiana, rilevate e documentate da molteplici osservatori (pubblici e privati) negli anni, per evitare il rischio di non poter rispettare le scadenze stringenti per evitare la conseguente perdita dei finanziamenti.

La realizzazione con la partecipazione di soggetti privati (anche rispetto all’obiettivo di avere un impianto gratuito), attraverso un partenariato pubblico-privato, può aderire all’idea di una partecipazione imprenditoriale di tipo “sociale”, per cui l’intervento dell’imprenditore non ha alcuna finalità speculativa: egli sceglie di impegnarsi per dare un servizio di qualità al territorio su cui lavora, contribuendo a migliorare e potenziare l’appeal di quest’ultimo.

Individuato questo presupposto, è evidente il vantaggio offerto dalla forma di partenariato pubblico-privato, specie per le tempistiche di realizzazione e per le modalità di gestione possibili, che facilitano anche la possibilità di rientro dei costi di gestione e manutenzione senza passare attraverso il carico del biglietto.

Inoltre, non bisogna dimenticare che si parla di un percorso pedonale meccanizzato: “punire” con un biglietto il camminare a piedi, anziché l’utilizzo di un trasporto su gomma, invia un messaggio contrario agli obiettivi superiori di riduzione del traffico e di miglioramento della qualità della vita in città. Sono le auto e i mezzi inquinanti a dover pagare per i loro effetti negativi sulla salute, sull’ambiente, e sulla viabilità, non i pedoni.